lunedì 30 giugno 2014

Frumento senza glutine: scoperto il grano per chi soffre di celiachia


Frumento senza glutine

scoperto il grano per chi soffre di celiachia





E’ stato trovato il modo per ottenere il frumento senza glutine, ideale per chi soffre di celiachia. Il tutto è avvenuto grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori dell’Università di Foggia, che hanno trovato un metodo particolare, per modificare le proteine del glutine nel grano. Così modificate, queste proteine non scatenano la reazione di intolleranza. Si tratta di una scoperta davvero da non sottovalutare, perché può rappresentare una svolta per chi, a causa della celiachia, non può mangiare alimenti a base di grano.

giovedì 26 giugno 2014

DONA IL TUO 5X1000 ALL'ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA.

DONA IL TUO 5X1000 
ALL'ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA.
STAI MEGLIO TU E STANNO MEGLIO LE PERSONE CHE AMI.
E INOLTRE NON TI COSTA NULLA
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Ma cosa è esattamente il 5x1000?
Si tratta di uno strumento nato nel 2006, attraverso il quale i singoli cittadini possono devolvere il cinque per mille delle imposte IRPEF – (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che versano allo stato a beneficio delle realtà nonprofit.


Per quale motivo “non mi costa nulla”?
Perché è trattenuta dal denaro che spetta allo Stato.
A differenza di tutte le altre tipologie di donazione, il 5x1000 è una forma di finanziamento del Terzo Settore completamente gratuita per il cittadino. La scelta di destinare parte della propria imposta alle ONP, alle Università e agli Istituti di Ricerca Sanitaria, non comporta alcun aggravio delle imposte da versare.
Nel caso in cui non si effettui alcuna scelta l’importo del 5x1000 resta allo Stato.

E l’8x1000?
Attenzione, il 5x1000 e l’8x1000 non sono alternative, bensì due azioni distinte tra loro. L’8x1000 è il meccanismo attraverso il quale lo Stato ripartisce l’8 per mille dell’intero gettito fiscale IRPEF fra lo Stato stesso e diverse confessioni religiose per finalità stabilite dalla legge. La scelta relativa alla destinazione dell’8x1000 rimane interamente indipendente dalla scelta di destinazione del 5x1000.

Come posso donare il mio 5x1000 all’Associazione Italiana Celiachia?
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Basta seguire alcuni semplici passaggi.
  1. Nella prossima dichiarazione dei redditi, cerca lo spazio “Scelta del dichiarante per la destinazione del 5x1000” presente nel Modello Unico e nel Modello 730.
  2. Firma nel riquadro “Sostegno del volontariato e della altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10. C. 1. Lett a), del D.lgs. n. 460 del 1997”
  3. Inserisci il codice fiscale di AIC: 11359620157
ATTENZIONE: se non specifichi il codice fiscale, il tuo contributo non arriverà direttamente a AIC, ma sarà suddiviso in modo proporzionale al numero di preferenze ricevute dalle associazioni appartenenti alla stessa categoria.
Puoi devolvere il tuo 5x1000 anche se non hai l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. Ti è sufficiente consegnare, presso un ufficio postale o un CAF,  la scheda relativa alla destinazione del 5x1000 che trovi allegata al tuo CUD (Certificazione dei redditi per i dipendenti o pensionati). La scheda dovrà essere consegnata  in una busta chiusa su cui apporre la dicitura "scelta per la destinazione del cinque per mille dell'IRPEF" l'anno cui la certificazione si riferisce, il tuo codice fiscale, il cognome e il nome.

Grazie a tutte le persone che hanno scelto AIC gli scorsi anni.
Ecco cosa abbiamo fatto con il 5x1000:
Nel 2013 la Fondazione Celiachia ha attivato il primo Bando per la Ricerca Scientifica e ha finanziato con 600.000 Euro i migliori progetti svolti in Italia, di durata triennale, in 4 aree di Ricerca: Celiachia, Dermatite Erpetiforme, Allergie da Glutine e Gluten Sensitivity.
Nel 2014 è stato presentato il secondo Bando di Ricerca, per il quale sono stati inviati 40 progetti, il 50% dei quali arrivano da nuovi partecipanti rispetto all’anno precedente.
Anche quest’anno la Fondazione finanzierà con 400.000 Euro i migliori progetti della durata da 1 a 3 anni.
I fondi del 5x1000 ci consentono inoltre di realizzare attività di formazione specifica in ambito medico e scientifico, come il Convegno realizzato nel 2012 sul tema “Importanza della rete nelle patologie da glutine”, che ha coinvolto 250 partecipanti, e il Convegno dedicato alla “Diagnosi” che a Novembre 2013 ha portato in aula 300 professionisti.
Nel corso dell’ultimo anno sono stati attivati 253 corsi di formazione dedicati alle strutture del Network Alimentazione Fuori Casa e alle strutture che hanno richiesto di farne parte. Il Network AFC rappresenta la rete di esercizi ristorativi/ricettivi informati e formati sul senza glutine da AIC.
La formazione ha coinvolto 1477 nuove strutture, per un totale di 2572 partecipanti. Ad Aprile 2014 922 strutture (il 62% di quelle che hanno partecipato al corso) sono entrate a far parte del Network e il dato è in continuo aggiornamento.
Abbiamo impegnato sul territorio 571 Tutor Professionisti per effettuare monitoraggi e completare la formazione del personale nei locali che fanno parte del Network Alimentazione Fuori Casa.

La campagna 2014. Ecco cosa faremo con il tuo 5x1000:
Nella nostra rinnovata campagna 5x1000, realizzata in collaborazione con VITA Makers, abbiamo scelto di moltiplicare i nostri desideri.

-  Vorremmo che il tuo 5x1000 si trasformasse in oltre 596.852 diagnosi precoci, il numero che corrisponde all’1% della popolazione italiana (dati ISTAT al 1° Gennaio 2013) e che coincide con le diagnosi attese di celiachia, una malattia che colpisce appunto l’1% della popolazione.
Oggi le diagnosi in Italia sono solo 150 mila circa. Anche grazie al tuo contributo potremo ottenere diagnosi più veloci e sicure per tutti.
 -  Vorremmo che il tuo 5x1000 si trasformasse in nuovi progetti di Ricerca Scientifica, dedicati alla Celiachia e alla Dermatite Erpetiforme. Grazie ai fondi destinati dal 2006 a oggi, la Ricerca ha potuto contare su 2.883.000 Euro, vorremmo fare molto di più.
 -  Vorremmo che il tuo 5x1000 si trasformasse in 304.563 locali informati sul senza glutine. Tanti sono, infatti, i locali nella categoria “servizi di ristorazione”, secondo i dati del rapporto Annuale FIPE 2012. Crediamo che le persone celiache debbano poter entrare in qualsiasi locale in Italia e trovare una proposta adeguata a loro.

giovedì 19 giugno 2014

Celiachia: c’è un nuovo trattamento non alimentare

Celiachia: c’è un nuovo trattamento non alimentare

Scienziati hanno testato un nuovo trattamento, non alimentare, per proteggere le persone celiache dal rischio e dai danni all’intestino causati dall’assunzione di glutine

Per controllare i sintomi e i danni all'intestino causati dal glutine, un team di ricercatori ha testato un enzima. Foto: ©photoxpress.com/dinostock

Gli scienziati finlandesi dell’Università di Tampere – Tampere University Hospital, hanno testato un nuovo trattamento non alimentare con uno specifico enzimache sarebbe in grado di ridurre i problemi e le lesioni causati da un’esposizione al glutine da parte delle persone che soffrono di celiachia. L’enzima testato si chiama “ALV003” ed è stato somministrato per via orale in concomitanza con l’assunzione di glutine in uno studio clinico randomizzato, controllato e in doppio cieco.
La dott.ssa Marja-Leena Lahdeaho e colleghi hanno reclutato un gruppo di pazienti celiaci che sono stati suddivisi a caso in due gruppi e avviati a una dieta composta da alimenti privi di glutine, che è tuttavia stata integrata a parte con del glutine per un totale massimo di 2 grammi al giorno – equivalenti a circa la metà di una fetta media di pane.
I risultati dello studio hanno mostrato che nel gruppo a cui era stato somministrato l’enzima ALV003 al momento dell’ingestione del glutine, vi era una diminuzione delle lesioni indotte dal glutine all’intestino tenue e il trattamento è risultato essere ben tollerato. Al contrario, sintomi gastrointestinali come nausea e dolori addominali erano maggiori nel gruppo placebo rispetto a quelli trattati con l’enzima.

«L’esclusione totale del glutine è, nella migliore delle ipotesi, impegnativa – spiega la dott.ssa Lahdeaho – Il potenziale di ALV003 per la malattia celiaca è significativo, dato che l’esposizione costante a bassi livelli di glutine può portare i pazienti a sperimentare sintomi persistenti e un’infiammazione intestinale cronica, nonostante stiano seguendo una dieta rigorosamente priva di glutine».

Il glutine, che è ampiamente usato nelle industrie alimentari e in altre, è un ingrediente che può con facilità causare una contaminazione incrociata durante la trasformazione degli alimenti. Oltre a questo, molte etichette dei prodotti alimentari possono essere imprecise, fuorvianti o inesatte.
Una dieta senza glutine è socialmente complicata, costosa, e attenervisi rigorosamente è assai problematico, fanno notare i ricercatori. Inoltre, tracce di glutine possono trovarsi anche in elementi comuni come la colla delle buste da lettere e nei trucchi da donna. Tutti questi possono essere fattori di rischio che portano al consumo di piccole quantità di glutine anche nei pazienti più prudenti. Per questi e altri motivi, vi è la necessità di sviluppare una terapia farmacologica che funzioni con o in sostituzione di una dieta priva di glutine, aggiungono gli autori dello studio. E l’enzima testato promette di essere un possibile trattamento.

Lo studio è stato pubblicato su Gastroenterology, la rivista dell’AGA (American Gastroenterological Association). Il finanziamento per la ricerca è stato fornito da Alvine Pharmaceuticals, Inc


ARTICOLO TRATTO DA "LA STAMPA"

lunedì 16 giugno 2014

Spopola tra le star e non, la moda della dieta “senza glutine”

Spopola tra le star e non, la moda della dieta “Senza Glutine”

Negli USA è già una moda, lanciata da Gwyneth Paltrow e Victoria Beckham, ma i nutrizionisti fanno chiarezza sui pro e contro di questo regime alimentare


La moda del “senza glutine” sta spopolando negli Stati Uniti, visto che il 25% degli americani pensa che questa proteina faccia male a tutti.
Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham, Miley Cyrus, ma anche Rachel Weisz, Russell Crowe e Elisabetta Canalis, sono questi i nomi delle celebrities, che sono state attratte dalla dieta senza glutine, il regime alimentare per celiaci, che rischia di diventare una moda per chi celiaco non è.
Una dieta che, a sentire i vip di cui sopra, farebbe dimagrire ed essere più tonici e sarebbe più sana. Inutrizionisti fanno chiarezza, dicendo che non ha senso eliminare il glutine dalla dieta, per chi non soffre di celiachia, non si otterrà nessun vantaggio, anzi è davvero stupido ed inutile rinunciare a una buona pizza o un bel piatto di pasta.
Il glutine è una proteina presente in molti cereali che, come tutte le proteine, ha un forte potere saziante. Si parla di dieta e di dimagrimento eliminando prodotti con il glutine perché il problema è l’eccesso di carboidrati. Eliminandoli dalla dieta indubbiamente si dimagrisce, ma vengono a mancare dei nutrienti importanti.
Tagliare le calorie significa perdere velocemente peso e evitare cibi pesanti che contengono glutine, ma non è detto che non danneggi il nostro metabolismo e affatichi alcuni organi, come il fegato e i reni. La dieta senza glutine è un falso mito, una nuova mania dei vip. In attesa di ulteriori studi che approfondiscano la questione, è bene evitare di seguire diete “a caso”. Tanto più che celiachia e ipersensibilità al glutine sono questioni serie: è bene che gli scaffali di prodotti “gluten free” siano riservati a chi ne soffre.
La Paltrow ha innescato questo meccanismo perverso, pubblicando due libri di ricette in cui ha illustrato piatti confezionati a uso e consumo di un pubblico, che abbia come obiettivo quello di mantenersi in forma, complice questo allontanamento da cibi che contengano glutine, che le avrebbe permesso di perdere i 16 chili presi durante la gravidanza del secondo figlio.
Gwyneth-Paltrow
Negli Stati Uniti, si prevede che nel 2016 le vendite di alimenti senza glutine raggiungeranno i 15,6 miliardi di dollari, il 48% in più rispetto al 2013. Negli USA i celiaci e gli intolleranti al glutine sono circa tre milioni e le diagnosi sono in continuo aumento.
Tra le ragioni addotte dagli intervistati si parla di dieta che migliora la salute dell’apparato digerente ed elimina le tossine dal corpo, quindi più sana. La metà delle persone che sceglie volontariamente prodotti gluten-free, alla fine però torna alla dieta tradizionale, perché insoddisfatto del gusto degli alimenti. Inoltre, la ragione principale di chi vorrebbe seguire una dieta senza glutine, ma non lo fa, è per i prezzi elevati dei prodotti.
La cosa giusta da fare, per chi non ha problemi di intolleranza al glutine, è consumare tutto, ma in quantità moderata e soprattutto fare attività fisica costante: questo è l’unico modo per dimagrire davvero.

giovedì 12 giugno 2014

MEDICINA - Un nuovo approccio promette di ridurre il ricorso a procedure diagnostiche invasive e costose

Non solo biopsie
Per scoprire 
la celiachia bastano 
geni e anticorpi

Il percorso verso la diagnosi della celiachia non lascia spazio a molte alternative: una dieta priva di glutine e una biopsia per verificare la presenza di eventuali danni all'intestino sono tappe obbligate che hanno dovuto affrontare la stragrande maggioranza delle persone che si sono trovate a che fare con i possibili sintomi di questa patologia autoimmune. Oggi, però, una ricerca pubblicata da un gruppo di studiosi australiani sulla rivista BMC Medicine apre un nuovo possibile scenario diagnostico in cui per identificare la celiachia è sufficiente combinare la misurazione della risposta immunitaria al glutine – effettuata con un semplice test degli anticorpi – e la presenza di fattori di rischio genetici.

“Attualmente le biopsie intestinali sono raccomandate a chiunque risulti positivo ai test anticorpali – ha spiegato Jason Tye-Din, coautore della ricerca – In questo studio l'inclusione di un semplice test genetico ha aiutato ad identificare un sostanziale numero di persone nel cui caso i test degli anticorpi erano falsi positivi e che in realtà non avevano bisogno di una biopsia intestinale per verificare la possibilità di malattia celiaca”. Non solo, questo nuovo approccio ha permesso di scoprire che, almeno nella popolazione australiana, il numero di celiaci cui non viene diagnosticata la malattia è superiore rispetto a quanto si potrebbe immaginare. Tuttavia, come ha spiegato Tye-Din “una diagnosi accurata e tempestiva è importante per la salute dei pazienti con malattia celiaca. Effettuare una diagnosi basata solo su un'analisi del sangue o iniziare una dieta priva di glutine senza una biopsia intestinale di conferma è inappropriato e può imporre un trattamento necessario per tutta la vita”. Resta però il fatto che la biopsia non è solo una procedura costosa, ma anche invasiva. “Ridurre le procedure non necessarie è meglio sia per i pazienti (…) sia per l'economia – ha concluso Tye-Din – Questo studio fornisce una strategia per migliorare la diagnosi della malattia celiaca nella popolazione combinando i benefici dei test anticorpali e genetici”.



Articolo tratto da " il sole 24 ore"

venerdì 6 giugno 2014

Le ricette SENZA GLUTINE de I CELIACI CURIOSI - "CUP CAKES CASTELLO DELLE PRINCIPESSE"


CUP CAKES 
CASTELLO DELLE PRINCIPESSE

INGREDIENTI:

-         300gr zucchero
-         5 uova
-         250gr farina sg per dolci
-         50gr fecola di patate (consentita, io ho usato la SELEX)
-         120gr burro morbido
-         150gr latte
-         1 bustina di lievito
-         Coloranti alimentari (consentiti)

INGREDIENTI PER LA DECORAZIONE:

-         Panna da montare (consentita, io ho usato la Hoplà)
-         Colorante alimentare rosa (consentito, io ho usato il Decorì)
-         Pasta di zucchero colorata (consentita, io ho usato la Decorì)
Io ho usato il Bimby ma potete utilizzare anche un semplice frullino elettrico
Montare gli albumi a neve utilizzando la farfalla del Bimby, e poi metterli da parte. Sempre usando la farfalla, montare i tuorli con lo zucchero 45 ss vel 4. Aggiungere il latte, il burro, le farine 50 ss vel 4. Aggiungere il lievito 20  ss vel 3.
Aggiungere gli albumi precedentemente montati a neve e frullare 35 ss vel 3.
Dividere l’impasto in tre ciotole e mischiare in ognuna qualche goccia di colorante.
Riempire con le tre farce colorate i pirottini per cup cakes per un terzo ed infornare 180° per 40 minuti circa.
Una volta sfornati lasciarli raffreddare e poi decorarli con un ciuffo di panna montata rosa e formine di pasta di zucchero.
Poi appoggiare i cup cackes sull’alzatina castello delle principesse.





BUON APPETITO E BUON DIVERTIMENTO
DA

CELIAMAMMA
  

domenica 1 giugno 2014

Fiera dei Prodotti GLUTEN FREE a Chieti dal 5 al 7 Settembre 2014

Le  fiere  del  settore  GLUTEN FREE  aumentano...

LEGGETE QUI